Scritto da Giovanni Defrancisci.

 

Grazie all'eccezionale disponibilità dell'amico Bill Woodin e alla collaborazione del suo Woodin Laboratory siamo in grado di mostrarvi la prima di una serie di cartucce poco conosciute o in alcuni casi mai viste prima, tutte di produzione Italiana ...

 
Per chi non lo conoscesse Bill Woodin "è" il collezionismo, Già nel primo dopoguerra ha iniziato a catalogare munizioni provenienti da ogni angolo del globo. Attualmente possiede la più estesa collezione di munizioni esistente ed ha creato il "Woodin Laboratory" un atelier dove è possibile studiare l''incredibile numero di esemplari da lui raccolti. Ha collaborato a innumerevoli ricerche sul munizionamento è solo grazie alle sue passioni per la ricerca e lo studio sulle munizioni che oggi siamo in grado di conoscere molti esemplari unici. 
 

La cartuccia in oggetto oggi, come anticipato, proviene dal suo laboratorio, e per essere più precisi gli fu data da un amico che visitò la fabbrica SMI di Campo Tizzoro nel 1944 recuperando alcuni esemplari di estremo interesse tra cui questo 8 Breda. Sempre di estremo interesse interessante è il fatto che questa persona gli raccontò di avere saputo dal "tecnico responsabile" del’ epoca che la cartuccia era sperimentale e mai prodotte in serie.

Come appare evidente si tratta di una cartuccia del primo modello con fondello piatto e scritte incise, appartiene inoltre ala secondo anno di produzione essendo la stessa iniziata nel 1935
     
     

Ero a conoscenza della voce sull'esistenza di tale modello, in quanto la cosa era stata a suo tempo riportata dal Grimaldi, anch'egli buon amico di Woodin dal quale aveva molto probabilmente saputo la cosa come sapevo anche che l'esemplare era stato descritto su di un testo anglosassone che probabilmente aveva attinto alle stesse fonti, ma potere vedere “de visu” anche se purtroppo solo in fotografia, oltre a darmi conferma delle notizie riportate mi hanno fatto sorgere alcune domande spontanee.

La prima cosa che mi è balzata agli occhi sono state, naturalmente, le colorazioni del fondello e della palla.
Se da un lato le due cose confermerebbero quanto riferito a suo tempo all’amico di Bill, e cioè che si tratta di un esemplare mai entrato in produzione, le stesse dall’altro aprono la possibilità ad una diversa interpretazione.
Questo in quanto pochi anni fa fu reperito un altro esemplare con fondello rosso che dopo il controllo dei pesi della carica risulto essere una prova forzata di 2° tipo cioè con fondello scanalato e scritte in rilievo.
In entrambi gli esemplari poi appare chiaro che la vernicitora è stata appositamente effettuata a montaggio eseguito

    

La tesi sarebbe avvalorata dal fatto che oltre ad avere la presenza i entrambi i casi di un fondello con innesco completamente verniciato di rosso, la palla dell’esemplare presente negli Stati Uniti ad un esame ai raggi X parrebbe appartenere ad una palla ordinaria.

Resterebbe ancora da spiegare il motivo per cui la palla fosse stata dipinta di giallo ed il perché sia stato spiegato che fossero prototipi.

Per quanto riguarda il secondo problema potrebbe darsi che si sia trattato di un errata traduzione o interpretazione di quanto riferito o più semplicemente che la cosa si riferisse ad altri esemplari presenti al momento.
Per la colorazione della palla invece, se in futuro fosse confermato che si tratta di un ordinaria, potrebbe semplicemente trattarsi di una colorazione inizialmente prevista per distinguere le cartucce da prova forzata, ma che la stessa venne poi eliminata o per la poca leggibilità o per non creare confusione con le perforanti che ebbero la colorazione cambiata da verde in bianca. Le stesse colorazioni appaiono su di una 7,7 Breda Safat sempre con palla apparentemente ordinaria ed appartenente alo stesso anno di produzione. Ma questa la vedremo in seguito….

Naturalmente resta sottinteso che restiamo aperti ad ogni altra ipotesi corroborata da nuove prove.