| Questa guida introduttiva è pensata e strutturata principalmente per aiutare chi si sta iniziando o ha da poco iniziato questo tipo di collezione; la speranza è però che anche alcuni collezionisti che oramai si considerano “Esperti” possano trovarvi nuovi spunti per successivi approfondimenti. | |
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In molti collezionisti e appassionati di materiale militare può sorgere spontanea una domanda: Perchè iniziare una collezione riguardante le "ex munizioni"? |
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Iniziamo col dire che in Italia, nel panorama delle collezioni a carattere militare, quella di munizioni per diversi fattori tra cui la legislazione che era molto restrittive e poco chiara non ha mai goduto di un grosso seguito. Occorre però ricordare che nel limite di 5 kg di polvere da sparo che è possibile detenere concorre anche quella contenuta nelle cartucce stesse). la nostra collezione dovrà essere composta da palle, bossoli e inneschi anche se assemblati, purché privi della carica di lancio (polvere). Occorre poi specificare che è proibito detenere le seguenti categorie di munizioni:
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| Aquesto proposito credo sia opportuno ribadire che il calibro 9x19 Parabellum prima considerato da guerra dal 2022 è stato legalizzato per il mercato civile italiano, mentre quest'anno (2025) lo è stato il 12,7x99 mm Browning (.50 BMG) | |
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Da anni sussiste poi una diatriba sul fatto che i bossoli debbano o no essere forati. A questo proposito bisogna ricordare che non esiste nessuna normativa vigente che prescriva la loro foratura o che descriva l'eventuale procedura per renderli inerti (cosa che invece avviene in modo chiaro per le armi). Occorre comunque, essere molto accorti durante l'acquiso effettuato presso collezionisti o pseudo tali, e a maggior ragione bisogna porre attenzione alle occasioni presenti in internet (per fare un esempio, l'acquisto di munizioni, non inertizzate, i in Svizzera pre-configurerebbe non solo la detenzione abusiva, ma anche il traffico internazionale d'armi). In tutti questi casi, nella vostra richiesta specificate sempre che volete solo ed esclusivamente materiale inerte inoltre, quando acquistate dei presso fiere e mercatini, non date sempre per scontato il fatto che si tratti di munizioni inerti, cercate sempre di controllare il materiale che vi capita tra le mani onde evitare spiacevoli conseguenze. |
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| Tornando alle motivazioni che possono indurre ad iniziare la collezione di munizioni, credo che il fattore principale possa essere il fascino emanato da questi oggetti sia per la loro compessità tecnica che per la loro storia. Altro fattore che potrebbe indirizzare il collezionista verso questa specializzazione, potrebbe essere quello riguardante lo spazio occupato dalla stessa (a meno che non si tratti di collezioni eccezionali che possono arrivare ben oltre i 5.000/ 10.000 pezzi come quelle di alcuni, invero molto pochi, collezionisti in Francia e negli USA ) Per ultimo cito un fattore, spesso trascurato, che differenzia il vero collezionista dal semplice raccoglitore di qualsiasi tipo di materiale: in questo campo, fino ad oggi poco è stato scritto e questo è ancor più vero se si parla della nostra nazione. Date le infinite varianti dovute al calibro, al tipo, alla nazione produttrice, all'anno di produzione ed alla miriade di esperimenti che si sono avuti, resta ancora moltissimo da studiare e descrivere; le scoperte, anche di un certo rilievo, che in altri campi oramai non sono più possibili, nel nostro caso sano alla portata di molti. Nel nostro settore non esistono esperti a 360°, ci sono sicuramente delle persone ferrate su alcuni argomenti, ma, per portare un esempio, il solo studio della cartuccia 7,92 x 57 Mauser, ristretto alle sole versioni adottate dalla Germania nelle due Guerre è ancora al di là dall'essere completato. Se questa è la situazione per uno dei calibri più conosciuti e diffusi, immaginate quale sia la conoscenza delle versioni e dei loro produttori per calibri adottati da una sola piccola nazione e per giunta rimasta in uso per un breve periodo. Se per le munizioni tedesche si hanno dati molto precisi e con buona presenza di disegni tecnici, lo stesso non si può dire ad esempio per la produzione italiana. Fino a pochi anni fa, a causa delle normative allora vigenti, era considerato reato il solo possesso di un bossolo ancorché scarico, questo ha fatto sì che buona parte del materiale, soprattutto di tipo bellico, sia andato perso o distrutto. Le armi da caccia, contrariamente a quanto avviene in altre nazioni, non potevano avere calibri corrispondenti a quelli “militari” (come si possa poi definire un calibro “militare” per me resta ancora un mistero, dato che può esserlo nella nostra nazione ma non in altre, come nel caso del famigerato 9 x 19 Parabellum, oppure possono sussistere calibri come .223 il .308 che sono usati su armi militari solo cambiando la denominazione rispettivamente in 5,56 NATO e 7,62 NATO). Per questo, in Italia tutti i calibri militari non potevano che essere appannaggio delle forze armate. A questo va aggiunto che ad oggi quasi tutte le case produttrici di munizionamento in Italia hanno via via chiuso i battenti, nella maggior parte dei casi distruggendo sia i dati di produzione sia disegni originali, mentre quelle esistenti o convertitesi ad altra produzione difficilmente accettano la seccatura di volere aiutare chi sta fondamentalmente parlando della loro storia. | |
| Esiste un solo tipo di collezione? | |
| Il neofita sicuramente tenderà a collezionare ogni calibro e tipo di munizione gli capiterà tra le mani; poi, con il passare del tempo, si renderà conto dell'immenso numero di cartucce esistenti. Per fare meglio comprendere ciò, porterò un esempio fatto sulla 7,92 x 57 Mauser. Di questa cartuccia solo nel periodo riguardante la seconda guerra mondiale sono stati prodotti almeno 110 tipi diversi, ora se si moltiplica la cifra per 30 calcolando che all'incirca solo il 30 % delle oltre 100 fabbriche impegnante nella produzione per i Tedeschi abbiano prodotto tutti i modelli e moltiplichiamo il totale per i 6 anni di guerra si avranno almeno 20.000 tipi di cartuccia diversi uno dall'altro. Si pensi pero che tale cartuccia è stata prodotta dal 1888 ad oggi in decine di stati con le loro varianti, con quest'esempio spero di avervi dato almeno un'idea di quanto vasto può essere il campo d'azione di un collezionista. |
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| Ma quali sono allora i tipi di collezione che ognuno di noi può intraprendere? | |
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Qui di seguito ho creato una tabella con i vari tipi possibili di collezione ed i loro pro e contro sperando di essere d'aiuto a chi dovesse prendere tale decisione. Ciò non toglie che molti collezionisti, me compreso, nel tempo abbiano mutato la tipologia della loro collezione vuoi per un cambiamento di gusti, vuoi per un sopraggiunto nuovo interesse. A mio avviso, onde evitare con l'aumentare della vostra collezione di non capire più se i vostri pezzi sono stati scaricati o no, sarà meglio, prima di rimontarli, inserire al loro interno una sferetta tratta da qualche vecchio cuscinetto o una pallina di quelle utilizzate per il soft-air, così facendo sbattendola potrete subito capire o fare capire se sia stata scaricata oppure no. |
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| Tipi di collezione | Esempio | Pro | Contro | ||
| Generale | non si basa su nessun particolare criterio | xx | rende la collezione visivamente importante ed è facilmente ampliabile in poco tempo con costi estremamente contenutixx | xx | non da soddifazine dal punto di vista dello studio dei pezzi può portare alla ricorsa di tuttto il materiale che ci passa tra le mani |
| Per tipologia costruttiva | fuoco centrale, fuoco anulare... | utilizza un preciso criterio scientifico |
per molte tipologie è di dimensioni vastissime per cui difficilmente praticabile
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| Per calibro | solo il calibro 9 in tutte le sue varianti |
una delle più seguite dagli esperti molto interessante per lo studio e la ricerca
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per alcuni calibri diventa difficile la ricerca di nuovo materiale con costi conseguentemente elevati | ||
| Per la tipologia di utilizzo | per utilizzo militare, di polizia, da caccia... | utilizza un preciso criterio scientifico, ma spesso è dettata dal sentimento | è di difficilissima realizzazione date l'enorme numero di calibri per nazione esistenti | ||
| Per nazione | solo le cartucce Italiane | Una delle più seguite dagli esperti è molto interessante per lo studio e la ricerca | non presenta grosse difficoltà tranne che nel reperimento di pezzi estremamente rari che sono conseguentemente molto costosi | ||
| Per periodo | solo le cartucce utilizzate durante la WWI oWWII, etc... | utilizza un preciso criterio scientifico ed è di norma molto appagante |
estremamente vasta necessita di ricerca e studio costanti e impegna finanziariamente nella ricerca dei modelli più rari
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| Per tipo di cartuccia | solo le carucce a salve o da esercitazione di tutti i calibri e tipi | utilizza un preciso criterio scientifico ed è interessante per lo studio e la ricerca, da molte soddisfazioni ed è poco seguita dalla massa dei collezionisti |
estremamente vasta necessita di ricerca e studio costanti e impegna finanziariamente nella ricerca dei modelli più rari
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| Speciali | solo le cartucce per armi silenziate |
vedi precedente
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molto costosa necessita di conoscenze approfondite e di molto tempo libero per lo studio e la ricerca | ||
| Prototipi | solo le cartucce sperimentali | utilizza un preciso criterio scientifico è estrememente interessante per lo studio e la ricerca | molto costosa necessita di conoscenze approfondite e di molto tempo libero per lo studio e la ricerca | ||
| Mista |
nella quale vengono sommati due o più criteri ad es. le mauser 7,92 Tedesche della WWII
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si tratta dela scelta obbligata per il collezionista avanzato, da molte soddisfazioni senza portare, se non in casi estremi, ad un impegno prolungato
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bisogna porsi degli obbiettivi precisi per non inseguire materiale estremamente raro che può avere prezzi elevati |
| Dov'è possibile acquisire nuovi esemplari? | |
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A questo punto sorge spontanea una domanda: dov'è che i collezionisti possono trovare nuovi esemplari, per iniziare una collezione o accrescere quella esistente? Le fonti possono essere le più disparate; alcune sono già state ricordate, come le fiere o i mercatini, altre possono essere i collezionisti “di vecchia data” che dispongono spesso di duplicati per lo scambio o le associazioni di collezionisti. Tra queste vanno sicuramente ricordate l'ECRA ( European Cartridge Research Association ) Europea e l'americana IAA ( International Ammunition Association ) più comunemente nota come Cartridge Collectors Organization. Altre fonti oramai insostituibili sono le aste on-line, sia specializzate sia generiche quali ad esempio Ebay, anche se spesso vi si possono trovare prezzi ben al di sopra delle reali quotazioni, visto che di norma sono le prime che i neofiti consultano nelle loro ricerche. |
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| I ferri del “Mestiere” |
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Naturalmente, come tutti gli hobby anche il nostro richiede una seppur minima attrezzatura iniziale naturalmente scelta sia in base al livello del proprio interesse che alla capacità delle proprie tasche.
Qui di seguito potrete vedere un elenco degli strumenti base indispensabili:
• una buona fonte d'illuminazione • una buona lente di ingrandimento • due piccoli magneti, uno molto potente l'altro più debole • un calibro manuale • pennarelli (le cartucce in ottone non si rovineranno scrivendoci sopra e sarà sempre possibile togliere la scritta) • un quaderno (per iniziare a catalogare i pezzi segnandone i dati salienti) • un martello cinetico • degli attrezzi da dentista (se avete qualche amico nel settore potete chiedere a lui quelli ormai obsoleti che nel nostro caso per pulire le cartucce andranno benissimo).
• un calibro digitale con lettura in pollici e millimetri. • dei vocabolari italiano-tedesco, italiano-inglese, italiano-spagnolo, italiano-francese • una macchina fotografica digitale a buona risoluzione. • una fonte d'illuminazione a fibre ottiche
Materiali e prodotti utili:
• guanti di gomma • occhiali protettivi • lana di bronzo • cera lucidante e protettiva • prodotti disossidanti • acetone o diluenti industriali • acido ascorbico (disponibile da negozi di medicina) o aceto bianco • asciugamani o stracci vecchi • rotoli di carta per cucina • batuffoli di cotone per cosmetici • cotton fioc
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Ma a cosa serviranno e come andranno utilizzati i nostri attrezzi e prodotti?
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Manutenzione e pulizia delle cartucce
Come in tutti i campi del collezionismo, anche in quelli non prettamente militari, anche nel nostro è possibile trovare delle distinte e a volte opposte filosofie. Mentre una auspica che le cartucce vadano lasciate allo stato naturale in cui sono state trovate per avere un maggior contenuto storico nella propria collezione, la seconda, con cui personalmente concordo, reputa che le cartucce vadano immediatamente pulite per preservarne le caratteristiche nel tempo e per valorizzarne i dettagli (colori, marchi, ecc…). Infatti, lo stato in cui si trovano alcuni esemplari non denota affatto la loro vecchiaia del resto ed è invece molto frequente trovare cartucce che sono in forte stato di degrado solo perché sono state conservate male o sono state ritrovate su terreni fortemente corrosivi. Come collezionisti è sempre bene ricordare che siamo depositari di beni storici che vanno preservati al meglio per permettere alle generazioni future di poter capire chi e cosa li abbia preceduti, nostro compito è quindi quello di portare alle migliori condizioni gli esemplari in nostro possesso e di conservarli nelle migliori condizioni. Oltre a questo, alcuni si dedicano anche al loro studio cercando materiale e notizie, per dare anche agli altri collezionisti la possibilità d catalogare esemplari che altrimenti rimarrebbero sconosciuti. Eventualmente, ritengo opportuno tenere alcuni doppioni nelle condizioni di ritrovamento per aggiungere pathos alla nostra collezione. Nella pulizia dei nostri esemplari sarà importantissimo operare per gradi, utilizzando per primi i metodi meno incisivi per poi passare a quelli più drastici onde evitare di rovinarli spesso irreparabilmente. Quando l'ossidazione è molto avanzata si può tentare di utilizzare, con molta cautela, una soluzione d'acido solforico diluito in acqua al 10 o 30%, cercando di evitare di distruggere vernici, colorazioni o marche presenti sulle stesse (una volta per ottenere il medesimo risultato si usava una soluzione d'aceto, acqua e sale; nel caso in cui doveste adottare per prova questo sistema, attenzione ad usare aceto bianco, perché il rosso macchierebbe le vostre cartucce). Alla fine di queste operazioni alcuni collezionisti amano passare una leggera mano di vernice sulle cartucce in ottone per evitarne l'ossidazione. Personalmente, come la maggior parte dei collezionisti, ritengo che così facendo si alteri la natura stessa della cartuccia e per questo sconsiglio vivamente questa pratica. Nella pulizia bisogna porre molta attenzione ad alcune particolarità riguardanti alcuni tipi di cartucce, onde evitare di rovinarle irreparabilmente. Se invece l'esemplare nelle vostre mani è in ottone ed è sporco di terra e grasso, cosa che accade spesso con le cartucce il cui proiettile è del tipo a lubrificazione esterna, conviene ripulirle con uno straccio o flanella, al limite inumidito leggermente con benzina o solvente di tipo industriale. Molte cartucce prodotte fino alla fine del 1800 presentano della carta avvolta alla base della palla e infilata all'interno del bossolo: in questo caso si deve prestare la massima attenzione a non rovinare la stessa. Cartucce tedesche in ferro e placcate rame o verniciate, se pulite o immerse in liquidi acidi o corrosivi, perdono immediatamente la loro peculiare verniciatura o placcatura rendendo privo di valore l'esemplare trattato. Non incorrete inoltre nell'errore di volere tenere a tutti i costi cariche questo tipo di cartucce: oltre a trovarvi “fuori legge”, potreste avere tra qualche anno la sgradita sorpresa di trovare forate dall'interno le stesse a causa del tipo di polvere molto corrosiva usata nella loro fabbricazione (un simile problema si può riscontrare anche sulle 8 Lebel Francesi). Le cartucce con bossolo in ottone possono essere pulite con lana di bronzo (che essendo un materiale più malleabile dell'ottone non lo righerà). In seguito si potrà ripassare le stesse con una cera di quelle normalmente in commercio che, oltre a lucidarle, le preserverà dall'ossidazione per lungo tempo. Nel caso in cui si volesse porre una scritta direttamente sul bossolo, fatelo con appositi pennarelli il cui inchiostro potrà essere tolto con acetone, evitando etichette che difficilmente rimovibili, potrebbero rilasciare acidi che andranno a corrodere i pezzi. Cercate di non immagazzinare le cartucce direttamente nei cassetti per evitare che rotolando si possano rovinare; attenzione poi agli armadi di legno: il rilascio di alcune sostanze usate nella verniciatura, a lungo termine potrebbe creare seri danni. Le cartucce placcate rame spesso patiscono pesantemente la corrosione. Dopo averle pulite, lucidatele con stracci puliti e inceratele leggermente.
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Registrazione degli esemplari
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Credo che solo nella malacologia (studio delle conchiglie) tra le innumerevoli tipologie di collezionismo, sia così fondamentale la registrazione attenta e puntuale dei dati. I motivi sono molteplici: • il numero degli esemplari che potrà raggiungere la nostra collezione. • i diversi calibri esistenti • i diversi tipi esistenti • le diverse nazionalità • le molteplici fabbriche produttrici • le molteplici nazioni utilizzatrici • i diversi anni di produzione • i diversi lotti di produzione • i diversi materiali • i diversi inneschi • le diverse palle Come si può ben intuire le variabili sono pressoché infinite, di conseguenza occorre immagazzinare tutti questi dati nel modo più organico possibile. Oggi, per nostra fortuna, esistono strumenti informatici ed elettronici di altissimo livello che possono aiutarci in questo arduo compito. Il computer con le sue innumerevoli applicazioni, lo scanner e le macchine fotografiche digitali fanno parte oramai del corredo di molte tra le nostre abitazioni. Inoltre, se non volessimo o fossimo in grado di creare una nostra banca dati personale, ne esistono di già pronte in commercio. Sarà inoltre fondamentale sapere dove, da chi, a che prezzo e le particolarità del pezzo che abbiamo ritrovato o acquistato.
Per gli iscritti al CESIM esiste poi un database scaricabile gratuitamente |
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Valore e falsi
L'interesse per il collezionismo è crescente: di conseguenza, come in tutti i mercati, aumentando la richiesta ed essendo oramai in calo l'offerta di buoni pezzi, i prezzi dovrebbero sicuramente subire degli aumenti con il passare degli anni. In realtà, da qualche anno i prezzi hanno subito un'impennata ingiustificata: cartucce che sul mercato dei collezionisti seri si trovano al valore massimo di un euro, spesso sono battuti all'asta o venduti nei mercatini a prezzi iperbolici. Consiglio quindi, prima di ogni acquisto, di controllare bene il mercato e se possibile informarsi da persone orami “esperte” del settore. E' altresì vero che all'improvviso potrebbero essere ritrovati quantitativi enormi di munizioni, prima ritenute rare, ma si tratta di casi sporadici e in gran parte concernenti il materiale utilizzato durante l'ultimo conflitto mondiale.
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Capitolo a parte meritano i falsi, una volta impensabili in questo settore e oggigiorno, con l'aumento dei prezzi, sempre più presenti. Se da un punto di vista tecnico non è semplice produrre un bossolo od una palla camiciata, dall'altro inserire quest'ultima su di un bossolo ad hoc per aumentarne il valore è un gioco da ragazzi. Per non parlare poi di torniture e ricalibrazioni di bossoli: un tipico esempio è quello riguardante la trasformazione di cartucce da manipolazione 7,92 x 57 Mauser in Trolit (materiale plastico) rosso ridotte tramite tornitura a 7,92 x 33 Kurtz aumentandone il valore relativo di almeno una decina di volte. Ma come difendersi da simili truffe? Non è sicuramente cosa facile, ma nel caso sopradescritto sarebbe bastato controllare il numero di marchi presente sul fondello. Se vi fossero stati tre marchi non vi sarebbero stati dubbi, ma nel caso invece fossero stati quattro avremmo subito scoperto l'inganno. La conoscenza porta sicuramente a riconoscere i falsi o perlomeno a dubitare delle strane occasioni e coincidenze; sicuramente questo è il motivo per cui sarà fondamentale acquisire più nozioni possibili tramite internet, libri, fiere, visita a musei ma soprattutto con il costante scambio di informazione con altri collezionisti. |
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