Il termine cartuccia deriva dalle parole 'carta' e 'cartoccio' e fu coniata nel periodo precedente l'avvento del munizionamento metallico quando, la polvere usata per caricare le armi ad avancarica, era contenuta in piccoli involucri di carta che a volte contenevano la stessa palla . Attualmente una moderna cartuccia metallica, è costituita da vari elementi di base.
In questo capitolo elenchiamo i principali così da permettere anche ad un neofita di riconoscerne le varie parti componenti:
Il proiettile chiamato comunemente palla è costruito in lega di piombo e nelle cartucce militari è di norma ricoperto da una blindatura.
Nel caso invece di munizioni ad uso civile quest'ultima generalmente può essere di tre diversi tipi:
• in lega di piombo
• in lega di piombo ricoperta da blindatura
• con mantello in rame
Esistono poi palle di diverse dimensioni e forme, questo a causa delle diverse esigenze a cui dovranno andare in contro durante il loro utilizzo (difesa, caccia, tiro sportivo, uso militare, ecc.).
La palla è trattenuta nel bossolo, che generalmente è in ottone, attraverso la sua base che è inserita nel collo o colletto.
Anche il bossolo può avere diverse forme, le più utilizzate sono:
1) cilindrico (con pareti più o meno dritte es. 303 British)
2) a bottiglia (serve a contenere più polvere a parità di calibro es. 7,62 NATO)
Nel caso di bossolo a bottiglia tra il collo e il fianco esiste una parte di congiunzione denominata spalla . All'interno del bossolo è contenuta la carica di lancio che serve al lancio della palla (si è escluso il caso di bossolo formato dalla polvere stessa in quanto si tratta di un tipo ancora in fase largamente sperimentale e non ancora ufficialmente adottato)
La base del bossolo è denominata testa ed è la parte più rinforzata. Essa a sua volta è costituita da:
• un fondello
• una scanalatura che serve all'estrattore per estrarre il colpo esploso nel caso di munizionamento destinato ad armi automatiche o semi-automatiche.
Al centro della testa esiste un foro che accoglie l'innesco ( o primer), questo foro comunica poi con la camera del bossolo attraverso un'apertura chiamata condotto di fiamma o focone .