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E’ con estremo piacere che recensisco il libro di un amico

 
The Italian Vetterli Rifle Development, Variants and History in Service”.

In uno studio estremamente ben scritto e documentato il Col. Robert Wilsey documenta attentamente lo sviluppo del fucile italiano Vetterli, la sua evoluzione, la sua produzione e il suo utilizzo.
Nel libro vengono presentati tutti i modelli di Vetterli costruiti, il numero di esemplari prodotti per ogni lotto, i vari produttori e dove esso venne distribuito. Quest’ultima sezione è interessante in quanto, al suo interno, viene documentato come questo fucile abbia prestato servizio in Cina, Irlanda, Libia, Russia, Spagna e persino in Inghilterra
In una sezione dedicata si parla anche dei fucili che furono persi dagli italiani nella campagna Etiopica del 1896, un soggetto degno di ogni storico militare ed estremamente caro agli appassionati Italiani.
La pubblicazione è di estremo interesse per i collezionisti, perché oltre ai vari modelli presentati, alle marcature e alla storia produttiva l'autore presenta con fotografie di ottima qualità anche accessori e munizioni utilizzate. In questa sezione compaiono, rendendoci orgogliosi, gli studi da noi effettuati negli ultimi anni. 
Se ve ne fosse bisogno ricordiamo che Robert Wilsey è uno scrittore che, negli anni, ha pubblicato svariati articoli sulle armi. 
E’ stato per 31 anni al servizio di Sua Maestà nei UK Royal Marines ritirandosi con il grado di Colonnello ed in questo periodo è stato distaccato in diversi teatri quali l’Estremo Oriente, Il Sud Est Asiatico, il Mediterraneo e Africa.
Oltre a diverse onorificenze, tra le qualifiche, può vantare quella di pilota militare di elicottero.
In sintesi si tratta di un libro scritto con competenza e passione che raccomandiamo senza dubbi.

 

SMI 76 Lancio 1 SMI 76 Lancio

Si tratta di un modello, per ora sconosciuto. All'apparenza sembra essere una cartuccia da lancio Prodotta dalla SMI (Società Metallurgica Italiana) nel 1976 e presenta la marchiatura NATO

La cartuccia è lunga 51,23 mm e pesa 14,14 g. La chiusura a rosetta sembra essere stata effettuata direttamente alla bocca  del bossolo ed è stata chiusa da un materiole simile alla cera di colore nero.

Il fondello presenta il classico colore verde presente sia sulle cartucce da salve che da lancio dello steso periodo

La particolarità consta nella "crimpatura" presente a 26,60 mm dalla base. probabilmente effettuata per permettere il riconoscimento della munizione che evidentemente doveva servire a uno scopo diverso da quello standard

Le ricerche continuano, sperando che nel frattempo qualche "utilizzatore " di questo particolare modEllo chiarisca il mistero.

 

 

E’ con estremo piacere che recensisco il libro di alcuni amici...

 
 b taviani

 

 
Munizioni militari italiane 1861-1946”.

In uno studio estremamente ben scritto e documentato il Col. Robert Wilsey documenta attentamente lo sviluppo del fucile italiano Vetterli, la sua evoluzione, la sua produzione e il suo utilizzo.
Nel libro vengono presentati tutti i modelli di Vetterli costruiti, il numero di esemplari prodotti per ogni lotto, i vari produttori e dove esso venne distribuito. Quest’ultima sezione è interessante in quanto, al suo interno, viene documentato come questo fucile abbia prestato servizio in Cina, Irlanda, Libia, Russia, Spagna e persino in Inghilterra
In una sezione dedicata si parla anche dei fucili che furono persi dagli italiani nella campagna Etiopica del 1896, un soggetto degno di ogni storico militare ed estremamente caro agli appassionati Italiani.
La pubblicazione è di estremo interesse per i collezionisti, perché oltre ai vari modelli presentati, alle marcature e alla storia produttiva l'autore presenta con fotografie di ottima qualità anche accessori e munizioni utilizzate. In questa sezione compaiono, rendendoci orgogliosi, gli studi da noi effettuati negli ultimi anni. 
Se ve ne fosse bisogno ricordiamo che Robert Wilsey è uno scrittore che, negli anni, ha pubblicato svariati articoli sulle armi. 
E’ stato per 31 anni al servizio di Sua Maestà nei UK Royal Marines ritirandosi con il grado di Colonnello ed in questo periodo è stato distaccato in diversi teatri quali l’Estremo Oriente, Il Sud Est Asiatico, il Mediterraneo e Africa.
Oltre a diverse onorificenze, tra le qualifiche, può vantare quella di pilota militare di elicottero.
In sintesi si tratta di un libro scritto con competenza e passione che raccomandiamo senza dubbi.
B 28B 29
B 98B 99
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B 286B 287
 

 

E’ con estremo piacere che recensisco il libro di alcuni amici:

Munizioni Militari D’Italia 1861- 1946

Military Ammunitions Of Italy

 

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“E’ con grande piacere scrivere una recensione sul libro MUNIZIONI MILITARI D’ITALIA 1861-1946 di P. Taviani e C. Zambon.
Si tratta di un libro che  non può mancare nella  biblioteca degli studiosi e appassionati del settore.

In uno studio estremamente ben scritto e documentato vengono presentati tutti i modelli di Cartucce leggere adottate dalle nostre forze armate oltrea a un'ampia selezone di sperimenteli prodotti e studiati fino al 1946. 
La pubblicazione è di estremo interesse per studiosi, perché oltre ai vari modelli presentati, alle marcature e alla storia produttiva gli autori presentano una elevatissimo numero di documenti originali. 

Un plauso per le Appendici 1 e 2 dedicate ai Propellenti regolamentari del Regio Esercito e ai Produttori nazionali di propellenti curati da Nicola Cristofoli 
In sintesi si tratta di un libro scritto con competenza e passione, al quale abbiamo collaborato e che raccomandiamo senza dubbi.

• Edizione in formato A4

• 400 pagine a colori

• Migliaia di illustrazioni a colori e in b/n

• Ricostruzione in 3D delle principali cartucce regolamentari e sperimentali

• Contesto storico, dati tecnici, anedottica

 
Per qualsiasi ulteriore informazione Vi rimandiamo al sito ufficiale del libro  000def
 

 

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Veramente particolare questa scatola da 25 pezzi di cartucce calibro 7,65 mm Browning prodotta dalla Società Metallurgica Italiana.

Il periodo di produzione è certo per due motivi, la presenza della data sulle cartucce 25 (1925) e la dicitura del luogo in cui si trovava lo stabilimento di produzione.

Questo in quanto la località in cui si trovava lo stabilimento di  "Bardalone Pistoiese" frazione del comune di San Marcello Pistoiese per una variazione della competenza territoriale passò sotto la competenza di quella di "Campo Tizzoro" dopo il 1927

La presenza della data sui marchi sul fondello delle cartucce colloca poi la produzione tra quella militare